Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali

(Luca 16,19-31)
29 Settembre 2019 – XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)

Carissimi, iniziamo un nuovo Anno Pastorale, augurandoci di viverlo al meglio così da poter crescere nella conoscenza di Dio e nella nostra esperienza spirituale. Desidero promuovere diversi momenti che possano aiutarci a vivere al meglio il nostro cammino di fede. Sono consapevole che purtroppo i limiti e le difficoltà sono ancora troppe, ma vi esorto ad accogliere al meglio tutti gli strumenti che saremo in grado di offrire. Uno di questi è certamente il “Foglio Domenicale“, che ancora una vota vuole avere un duplice scopo: informativo sui vari appuntamenti settimanali e spirituale con un breve commento al Vangelo della Domenica. Come ho avuto modi diverse volte di ricordarvi, l domenica non deve essere un semplice appuntamento per la Messa, ma una straordinaria occasione per crescere nella fede e nella comunione parrocchiale. Cerchiamo quindi di vivere al meglio questo nuovo anno che il Signore nella sua infinita misericordia ci dona come nuova possibilità di conversione e di formazione. Auguro a tutti un fruttuoso cammino di fede, in modo particolare ai bambini che per la prima volta frequenteranno il catechismo in preparazione al sacramento della Prima Comunione. Un saluto ed un abbraccio a tutti i genitori affinché vedano questo tempo di catechismo non solo come un impegno, ma sopratutto come una opportunità per riflettere sulla fede, riscoprire la propria vocazione di catechisti per i figli, ed infine per rispolverare le nostre coscienze tante volte appesantite dai molti impegni quotidiani.

Permettetemi in questa domenica un brevissimo pensiero sul Vangelo. Il Signore ci ricorda ancora una volta che la nostra fede la si verifica sulla attenzione e sulla carità verso i poveri; non chi dice Signore Signore vive realmente la fede, ma piuttosto chi, oltre alla preghiera, oltre al cammino sacramentale, vive una autentica esperienza di carità. Nel core di Dio l’amore verso gli ultimi, verso colore che la nostra società emargina con tanta naturalezza, occupano il primo posto, sono cioè i destinatari dell’amore di Cristo, quindi deve vedere impegnata tutta la Chiesa nel continuare la sua opera. Il Vangelo ci ricorda del povero il nome, Lazzaro, del ricco invece non si fa menzione, questo vuol dire che siamo chiamati tutti indistintamente a identificarci con questa figura.

Carissimi nella vita di tutti i giorni, nel mio vivere la fede, c’è posto per il poveri e per i sofferenti?

“Se non ascoltano Mosè e i profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”
(Luca 16, 31)